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Domanda

La psicoterapia può far male invece che bene?

Risposta

L’ idea comune, spesso sostenuta anche dagli addetti ai lavori, è che andare dallo psicologo può far solo bene, e certamente non può far “male”. Da ciò ne consegue la ovvia deduzione che è sempre meglio andare.

Io ritengo che questa idea sia errata, e infondata da un punto di vista scientifico.
Le psicoterapie sono interventi clinici, e come tutti gli interventi clinici, possono avere effetti collaterali negativi. Se un intervento clinico non può far anche male, significa che è innocuo, e quindi non può far nemmeno bene. È come un bisturi: se non taglia, certamente non può far male, ma non può nemmeno produrre alcun beneficio.
Quando uno psicologo ci dice di stare tranquilli, perche venire nel suo studio a parlare di sè non puó far male, non differisce da un chirurgo che ci tranquillizzasse prima di un intervento, sostenendo che il suo bisturi non taglia.

In definitiva, se accettiamo l’idea che una psicoterapia non può far male, diamo per scontato che non può nemmeno far bene, e dunque è inutile.
In realtà, le evidenze cliniche ci dicono che una psicoterapia può produrre rilevanti cambiamenti funzionali (positivi per il soggetto), ma anche disfunzionali (cioè negativi per il soggetto). Questo rapporto costi/ benefici va sempre valutato, soprattuttto nel caso di bambini e adolescenti, ma anche con adulti. Uno psicologo che nega questa possibilità, rischia di sottostimare e non vedere i potenziali effetti collaterali che possono scaturire dal suo intervento.
Quando si sceglie uno psicologo, è bene fare domande in questo senso, se non altro per accertarsi che c’è attenzione a questo fenomeno e che tutte le contromisure siano state prese per ridurre l’incidenza di effetti collaterali negativi.

 

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2 Comments

  1. Riccardo

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    Io ho avuto un effetto collaterale dalla terapia dopo 2-3 sedute mi è diventata insopportabile la mia r moscia, non ci pensavo mai prima e non mi dava fastidio, adesso invece si e dovrò andare dal logopedista o tenermi questo problema che ci penso sempre tutti i giorni e mi da fastidio quando parlo, anche la psicologa mi ha detto che era collegato alla terapia. Un altro effetto della terapia è che adesso mi ricordo quasi sempre i sogni, prima invece non me li ricordavo quasi mai. Per il resto non noto nessun cambiamento in 7 mesi di terapia, che dovrebbe durare 2 anni, direi che non sta andando molto bene, forse interrompo, faccio bene seconde lei?.

    • Dottor Leonardi

      Rispondi

      L’effetto collaterale che descrive è una sintomatologia di tipo ossessivo e va trattata in modo specifico, attraverso tecniche ad hoc. Non penso che un trattamento logopedico possa eliminare il problema: ammesso che riesca a modificare la pronuncia, è probabile che il senso di fastidio si sposti su altre caratteristiche, innescando un inseguimento senza fine dei vari sintomi.
      Rispetto al dubbio, se interrompere o meno la terapia, sarebbe opportuno che ne parli con il suo terapeuta e alla fine decida in base a quelli che sono i suoi obiettivi e i tempi che sente di avere a disposizione per raggiungerli.
      Io penso che la Psicoterapia debba essere uno strumento per modificare certe parti di sè stessi che non si riescono a cambiare in modo autonomo, e quindi ritengo che ogni percorso di psicoterapia debba essere focalizzato su obiettivi di cambiamento precisi, rispetto ai quali va presa ogni decisione, ivi compresa quella di interrompere oppure continuare la psicoterapia.

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